Diario di bordo di un matematico (?) in Erasmus nel cuore d'Europa

16.10.10

LvB


Ieri avevo cercato invano la tomba di Beethoven, ma a Bonn non è necessario impegnarsi molto per trovare tracce del suo passaggio, o meglio, della sua nascita. Perché infatti il Ludwig, idolo della città, se ne andò a Vienna per studiare presso Haydn all'età di 22 anni con l'idea di tornare, ma la situazione politica poi non lo permise. Fatto sta che guai a parlare male del Luigi, a Bonn!
Infatti, quando qualcuno attacca il solito discorso che inizia con "Bonn è una città antica e ricca di storia, infatti...", che ci hanno propinato fra i vari papponi introduttivi dell'Erasmus (ma che effettivamente ci hanno propinato anche in tanti, ma davvero tanti altri luoghi), si può stare sicuri che conterrà i seguenti tre (3) punti principali:

  •  Fondazione nel 12 a.C. come campo militare romano chiamato Castra Bonnensis (a chi non piace far risalire la propria storia ai romani?)
  • Nascita il 16 o 17 dicembre 1770 di Ludwig van Beethoven
  • Designazione nel 1949 come capitale tedesca dopo la guerra

Am Gequetschten, cioè "allo schiacciato"
Notare la centralità dell'argomentazione beethoviana. Dunque oggi, in una giornata di pioggia, mi sono finalmente deciso a visitare questa benedetta casa natale di Ludwig van Beethoven. Ma prima, per l'occasione del compleanno di Paola, altra compagnia Erasmus, linguista, è una buona idea andare a rifocillarsi in un locale tipico, am Gequetschten! Come resistere a un bel piattone di filetto di maiale circondato da patate al forno, con funghi e salsa di funghi, un po' di pancetta e pure dei bei bacelli verdi che fanno tanta salute? Forse anche Beethoven ha gustato simili prelibatezze!
Gnam!
... e dentro
Fuori...
E infine eccoci alla sua casa natale, dalla facciata senza pretese e non dissimile dalle altre case che fiancheggiano le vie del centro storico, ma tant'è: è la casa di Beethoven!!! In realtà, di questa casa la sua famiglia possedeva solo il retro, e LvB nacque in una piccola e bassa stanzetta sotto il tetto, in pratica una mansarda. Il giardino dopo l'ingresso è grazioso. Per il resto, si sperava di ritrovare delle ricostruzioni di interni, mentre le stanze sono piene di cimeli di tutti i tipi: ritratti di suoi maestri, amici o mecenati, strumenti, clavicembali, tastiere d'organo, viole, un sacco di spartiti e lettere, le sue ultime volontà, busti in bronzo, una sua maschera di gesso da vivo e una abbastanza inquietante fatta appena dopo la sua morte, una raccolta curiosa di corni per l'udito, alcuni più simili a mestoli o pentole attaccate a un tubo, a dire il vero, e tante didascalie. Interessante, ma forse un po' sotto le aspettative. Ci si aspettava un accompagnamento musicale, ma il rumore più presente è quello del vecchio pavimento in legno scricchiolante. Molto scricchiolante.

St. Remigius
E insomma, dopo aver salutato la Paola, tornando a casa e pensando se per caso anche dove vivo io si possa rintracciare una qualche passata presenza di Beethoven, passo anche davanti alla St. Remigius Kirche, unica chiesa gotica di Bonn ecc., dove il piccolo Ludwig già a dieci anni suonava l'organo e pochi anni dopo si imponeva come primo organista (l'organo purtroppo è andato perso, ma se ne può ammirare la tastiera al museo). E chi è a capo di questo imponente edificio, oggi? Sorpresa! I miei amici della KHG, quelli che gestiscono la Newmanhaus!
Credere - vivere - studiare

Un breve pensiero sulla musica dalle Schlagfertige Definitionen:
Musik: die Philosophie ohne Begriffe.
Musica: la filosofia senza concetti.

Lohberger



Il giro completo a tema LvB è però solo rimandato. Stasera, semrpe per il compleanno della Paola, prima visita, in notturna, di quella cittadina provinciale che ci sta a fianco, che mi sembra di ricordare si chiami Köln, Colonia, quel che l'è, giù di lì. Quelli là si vantano tanto del loro duomo, ma devono ammettere che il Luigi l'abbiamo avuto solo noi!

Friedhof

 
Ieri, dopo la prima, intensa settimana di lezioni, dopo aver ancora una volta bussato con le nocche sui banchi a fine Vorlesung per mostrare gradimento, com'è usanza qui in Germania, c'era bisogno di visitare un altro pacifico angolino di Bonn. Un angolino forse anche troppo pacifico, questa volta, cioè lo Alter Friedhof, il vecchio cimitero storico di Bonn, ai margin del centro storico. A quanto pare è uno dei cimiteri più famosi di Germania, ed è stato inserito anche in qualche percorso nazionale di parchi "monumentali" o giù di lì. La giornata di sicuro fornisce l'atmosfera giusta: uggiosa, coperta, e con una sorta di "pioggia densa" a permeare l'aria al mattino. L'obiettivo è trovare la tomba di qualche famoso matematico, come Hausdorff... e anche tornarsene con qualche foto cimiterial-kitsch.


Sulla mappa c'è un elenco delle personalità bonnesi più eminenti che riposano qui, la cui fama però non ci ha raggiunto, ma che in questo periodo sto imparando a conoscere: August Macke, Wilhelm Busch, Simrock, Lenné, Ernst Moritz Arndt e molti politici, medici, scienziati, scrittori. Un piccolo sobbalzo quando si legge Beethoven: ma si tratta di madre e sorella. E Schopenhauer! Ma è di nuovo un nome femminile. Tanti parenti, ma le celebrità latitano. Finché a un certo punto, passeggiando sotto gli alberi ombrosi e fra lapidi ricoperte di edera , croci logorate dal tempo e piccoli mausolei, in una piccola radura compare lui!


È Plücker! Quello delle coordinate di Plücker, che ho anche citato nella mia tesi!

Arrivando all'altro capo del camposanto, avviene un incontro abbastanza in linea con l'atmosfera. Un personaggio con un giaccone nero, di mezza età , evidentemente mezzo ubriaco e che probabilmente ha "assunto" il ruolo di guardiano del cimitero mi si avvicina e mi fa un po' di domande. Poi mi dice, con un'aria un poco cospiratrice e facendomi ben apprezzare il suo alito, che lui li sa tutti i nomi di chi dovrebbe essere sepolto qui, non devo dubitare, ma, si sa com'è, una volta che la cassa è stata chiusa e sigillata nessuno può sapere chi c'è dentro davvero...  Ora mancherebbe una risatina malefica. Poi, forse per scherzare, mi dice che quando chiudono i cancelli possiamo venire lì, ci dà una coperta e dormiamo sulla panchina. Non so se gli è riuscito bene lo scherzo. Fatto sta che, solo per me, mi regala una cartina del cimitero. In linea con questo humor nero (o semplicemenet malriuscito), ecco una bella citazione, di autore sconosciuto:

Tod: atemberaubende Erfahrung.
Morte: esperienza mozzafiato.

E infine, non scordiamo che qui è anche sepolto Schumann, il compositore, assieme alla moglie. L'altro compositore, Beethoven, però, è assente: lo si può trovare a Vienna.


Per quanto riguarda i matematici Hausdorff e Lipschitz, invece, mi toccherà fare una visita all'altro cimitero di Bonn, a Poppelsdorf.

E così, dopo un pomeriggio un po' lugubre, me ne torno a casa sereno nell'animo, prima di uscire per vivere la "folle" notte bonnese... insomma, folle quanto lo Alter Friedhof, stasera.

14.10.10

Bruma





Infine, dopo dieci giorni di tempo stupendo e quasi tardoestivo, in cui splendeva sempre il sole, il vero autunno è arrivato anche a Bonn. Le prime avvisaglie si erano avute già martedì, quando era salita una nebbiolina serale e il fresco si faceva pungente, poi ieri, quando verso la tarda mattinata sembrava che sul Reno stessero scivolando volute di fumo, più che di nebbia. Ma stamattina la scena, oltre ai soliti operai che ormai hanno completato il primo piano, era questa:

Il fiume cancellato, e visibili solo le onnipresenti sagome dei chiattoni che transitano giorno e notte. Ormai tanti alberi hanno perso completamente le foglie, quasi da una notte all'altra, e andare in bici non è forse più così piacevole al mattino, anche se posso sempre tirarmi su il morale scampanellando come un matto ai pedoni che non si spostano dalla pista ciclabile. La bruma penetra nelle ossa, l'aria è più che freddina e urgono guanti. La città mantiene comunque la sua bellezza...



Poppelsdorfer Allee

 Una veloce citazione sulla nebbia dalle Schlagfertige Definitionen:
Nebel ist sichtbare Luft.
La nebbia è aria visibile.
Nahr



Poppelsdorfer Schloß

E dunque, è arrivato l'autunno vero, e anche se pare che Bonn sia nella zona più temperata di Germania, si preannuncia parecchio freddino. Un tempo che sembra voler dire "va' a studiare in biblioteca!", dove peraltro ci consoliamo con un ambiente luminoso e silenzioso, ma soprattutto con confortevoli divanetti in pelle. E così sia!


L'apparizione del dipartimento



I confortevoli divanetti in pelle

12.10.10

Newmanhaus

Stasera si è svolta la riunione di tutti i complanari del secondo piano della Newmanhaus, Adenauerallee 63, 53113 Bonn, cioè lo studentato che mi è stato assegnato!

Un nuovo arrivato!
Non posso di sicuro lamentarmi, dato che è in posizione assolutamente centrale, a pochi minuti di camminata dallo Hofgarten, il grande parco dell'università, e davanti allo Juridicum, la facoltà di legge. Avrebbe potuto capitarmi un casermone in periferia (sempre che di periferia si possa parlare per una città compatta come Bonn) stile cubo di cemento anni '50, come il famigerato Tannenbusch che ospita metà degli studenti Erasmus, e invece no, ora mi tocca fare il borghese del centro poco incline a schiodarsi dalla sua camera per andare a trovare gli altri provincialotti! Un ruolo inedito.
Ho scoperto altresì di aver preso il posto di un'altra italiana, tale Vera, a quanto pare famosa perché stava sempre a cucinare, anche se lo scaffale del frigorifero sembra appartenere all'inquilina precdente ancora, tale Judith. Bisognerà fare chiarezza con tutti i cartellini sparsi in giro, ma mi hanno già detto che alla fine quello che importa è il numero di stanza (208). Insomma, numeri, non uomini!



La Newmanhaus!
credere - vivere - studiare
L'edificio è nuovo ed è gestito dalla KHG, la Katholische Hochschulgemeinde, un'associazione appunto cattolica, il che permette volendo di partecipare ogni giorno alla messa delle sette di mattina e delle sette di sera, oltre a numerosi altri incontri. Anche se non mi sembra che l'atmosfera sia particolarmente "sacra", spero che le mie magliette non destino troppi sospetti... La cucina è un ambiente in comune molto luminoso e rilassante, dove ho già avuto modo di conoscere altri complanari la cui presentazione ufficiale è avvenuta stasera, come i due Tobias, Michael, Mariecke, Liza e tutti gli altri. Tutti tedeschi, il meglio per un'immersione totale!
L'idillico quartiere
La zona poi è molto pacifica, piena di case/villette graziose e viali alberati dove sembra che sia sempre una tranquilla domenica mattina.

L'allegra chiesetta
Ma a essere pignoli, si può anche cercare il pisello sotto il materasso! Infatti, l'edificio forma un complesso con una chiesetta, che fornisce un allegro scampanio per tutta la giornata, a partire dalle 8 di mattina: un ding-deng per segnare i quarti d'ora e decisi dong per le ore intere, fino alle 10 di sera, per un totale di 140 ding-deng + 105 dong al giorno, senza contare la festa per mezzogiorno, le messe e altre occasioni speciali la sera. Inoltre, sotto la finestra della mia camera partono ogni mattina alle 7 i lavori di un cantiere in cui stanno erigendo un bel palazzo di cinque piani che ostruirà la vista sul Reno, e dove gli operai si impegnano molto, tant'è che in poco più di una settimana hanno quasi completato un intero piano!, e terminano i lavori a orari variabili nella settimana, anche alle 9 di sera, facendo di tanto in tanto una pausa attorno alle 10 (perché?). Ma ecco che allora intervengono i bimbini dell'asilo qua sotto che si riversano gioiosamente nel cortile spandendo urla e pianti. E quando tutto dovrebbe tacere, la domenica, ci pensa nuovamente il campanile che distribuisce nell'aria fra le 10 e le 13 un gagliardo concerto quasi continuo. Quanto stress per un povero studente.
... e ora!
Una settimana fa...

11.10.10

Übersetzung

Da es zahlreiche Fragen nach einer Übersetzung auf Deutsch gab, habe ich beschlossen, so etwas zu verwirklichen. Da ich aber auch sehr faul bin, habe ich einfach das ganze Ding in Google reingeschmissen. Ich hoffe, dass das nicht irgendwie zu plump wirkt. Dankö fürs Verständnis, und ich wünsche euch eine schöne Lektüre! :-)

Und so endlich, nach dem Gelage Erasmus, hat auch das Semester begonnen, unter anderem für den Anlass vor, als er begann in Italien. Die Deutschen werden benutzt, um den Semestern statt der akademischen Jahre zählen, und momentan bin ich an meinem achten Semester, die gelockert werden, da fast alle Studiengänge an zwei Start in den Nachmittag verspricht! Oder wird bläst?Also heute, noch in einem anderen unvergesslichen Tag heißer Herbst Sonne (jetzt bekomme ich sich wiederholende) Ich ging aufs College an der Wende meine lila Pferd, das zu finden, die Stabilität haben (trotz der verschiedenen Ansprüche Geräusche) und ich beschlossen, Spinnrad Anruf (aus scheint = Spinne Spinne, sondern auch geben Spinnen = verrückt Rad = Rad), zu Ehren der Spinne, die einst dort gelebt. Aber lassen Sie uns hören, was er auf das Buch von Aphorismen über die Universität zu sagen hat:

    
Universität: ein Ort, ein Mann DM Keinen schritt tun Kann, ohne jemandem gefallen sterben Zehe zu treten. Oder ist Das Eine Definition des Universums?

    
Universität: ein Ort, wo man nicht machen kann jeder Schritt ohne dabei auf jemanden zu Füßen. Oder war die Definition des Universums?
Kenneth Burke

Aber um ehrlich zu sein, obwohl ich, dass die Studienanfänger mehr als üblich in diesem Jahr und die Lektion war gut besucht (mehr als zwanzig Personen) sagen, es war genug Platz, auch zu einem Empfang mit Kaffee und heften Kekse. Erfrischung nach einem sehr nützliche Lehre von der Wirkung vergleichbar zu sein von einem Zug erfasst, wie die der Bahnübergang ein paar von hier entfernt, da die Geschwindigkeit des Maschinengewehr und entziffern schriftlich Professor, und nicht zuletzt die Argumente, erklärt in englischer Sprache wegen einiger Ignorant, der nicht weiß Deutsch. Es scheint, unter anderem, dass die Lehrer hier eine Tendenz zur Brille von der geräucherten Linsen, die nicht im Bereich des Hauptbahnhof aussehen würde tragen müssen. Im Allgemeinen jedoch ist die Atmosphäre lebendiger und freundlicher Atmosphäre.
Nach dem Kaffee versuchen, um sich abzukühlen, und was bessere Zeit zu einem Spaziergang im Botanischen Garten der Universität, direkt neben dem Schloss Poppelsdorfer nehmen? Eine große Grünfläche, dass ein Teich von Schildkröten mit Sumpfpflanzen, ein Arboretum und vor allem das System eine Reihe von großen Betten, in denen Pflanzen, deren Grad der Entwicklung von primitiveren Formen, die die Kriterien für die Einstufung gruppiert sind bewohnt umfasst modern. Leider werden die tropischen Gewächshäuser werden erst 2011 zur Verfügung.


Kurz gesagt, eine kleine Oase, die mich für einen Moment aufzuschieben der Gedanke, dass das Semester begonnen hat und dass die freie Fahrt über erlaubt ...

Das Semester beginnt / Il semestre inizia

E così infine, dopo i bagordi erasmus, è iniziato anche il semestre, fra l'altro per l'occasione prima di quando sarebbe iniziato in Italia. I tedeschi sono abituati a contare i semestri piuttosto che gli anni accademici, quindi attualmente sto frequentando il mio ottavo semestre, che si preannuncia molto rilassato, dal momento che quasi tutti i corsi iniziano alle due di pomeriggio! O saranno mazzate?
Dunque oggi, nell'ennesima strepitosa giornata di caldo sole autunnale (ormai divento ripetitivo) mi sono diretto all'università a cavallo del mio viola destriero, che sembra aver ritrovato la stabilità (nonostante vari rumori sinistri) e ho deciso di chiamare Spinnrad (da Spinne = ragno, ma anche spinnen = dar fuori di testa + Rad = ruota), in onore del ragnetto che un tempo vi abitava. Ma sentiamo cos'ha da dire il libretto di aforismi a proposito dell'università:
Universität: ein Ort, an dem man keinen Schritt tun kann, ohne jemandem auf die Zehe zu treten. Oder ist das eine Definition des Universums?
Università: un luogo dove non si può fare alcun passo senza pestare i piedi a qualcuno. O era la definizione dell'universo?
Kenneth Burke

La lezione sta per iniziare.
Ma a dire il vero, nonostante mi dicano che le matricole sono più del solito quest'anno e   la lezione fosse ben frequentata (più di venti persone), di spazio ce n'era abbastanza, anche per imbastire un rinfresco a base di caffè e biscotti. Rinfresco molto utile dopo una lezione dall'effetto paragonabile all'essere investito da un treno, tipo quelli del passaggio a livello a qualche via da qua, vista la velocità a mitraglia e la scrittura indecifrabile del professore, e non da ultimi gli argomenti, spiegati in inglese a causa di qualche ignorantone che non conosce il tedesco. Sembra fra l'altro che i professori qui abbiano una tendenza a portare degli occhialini dalle lenti affumicate che non sfigurerebbero nella zona dello Hauptbahnhof. In generale, però, l'atmosfera è frizzante e l'ambiente molto accogliente.

Dopo il caffè, bisognava cercare di sbollire, e quale occasione migliore per fare una passeggiata nel giardino botanico dell'università, accanto al Poppelsdorfer Schloss? Un ampio spazio di verde che comprende un laghetto abitato da tartarughe con piante di palude, un arboreto e soprattutto il System, un insieme di grandi aiuole dove le piante sono raggruppate a seconda del loro grado di evoluzione dalle forme più primordiali rispettando i criteri di classificazione più moderni. Purtroppo le serre tropicali saranno accessibili solo nel 2011.
All'ingresso

Centro del System con piante acquatiche
Il System davanti al retro del "castello"


Il lago semi-palustre e dietro l'arboreto

Due Schildkröten si godono il sole extra

Una vecchia conoscenza di via Saldini!
Insomma, una piccola oasi che mi ha permesso di rinviare per un attimo il pensiero che il semestre è iniziato e che la pacchia è finita...

10.10.10

Libero di pedalare?


La maledetta. Speriamo che regga.
Libero di pedalare, finché mi dura la bici. Infatti, più o meno otto ore dopo l'acquisto, dopo aver assaporato la brezza sulel rive del Reno e aver solcato i sentieri nel placido e verdissimo Freizeitpark (un parco gigantesco a sud della città), risalendo la china per arrivare al livello della via dello studentato, ecco che, dopo vari cigolii non rassicuranti, cade la catena e mi lascia a terra la bici. Per fortuna che ero sotto casa. Quindi oggi, in un'ennesima strepitosa giornata di sole, è avvenuta la riparazione molto casalinga della maledetta (che sicuramente verrà fatta revisionare alla Radstation). Cigolii e ticchetti in realtà continuano, ma se non altro il mezzo regge quel tanto che basta a portarmi (cioè, in realtà sono io che porto il mezzo, dato che pedalo) un po' più a sud lungo il vialone che da Adenauerallee si trasforma in Willy Brandt Allee (entrambi cancellieri della Germania), costeggia il succitato parco e l'ex quartiere diplomatico e assume l'aspetto della Museumsmeile, il miglio dei musei (che ha un po' l'aspetto di un'autostrada, ed era soprannominato la ("pista da corsa dei diplomatici"),  dove si trova anche la Kunsthalle, un vasto edifico dall'architettura molto ariosa e particolare. Artistica, perlappunto.

Uno dei vasti spazi del complesso dei musei d'arte

Uno dei due "spazi di ingresso"; tante colonne quanti i Länder tedeschi

I "trulli" sul tetto


L'atrio di ingresso

All'interno, fra le altre, l'interessantissima mostra Gerettete Schätze, tesori salvati, sul patrimonio artistico antico dell'Afghanistan che è sopravvissuto alle guerre e ai periodi caotici del paese. Una bellissima esposizione che rivela un lato sconosciuto di questa terra, che è stato fra l'altro l'avamposto più orientale della cultura ellenistica dopo la conquista di Alessandro Magno ed era poi al centro della via della seta. Termina a gennaio. Affrettatevi (fine del messaggio promozionale)!


Piccolo aneddoto per concludere: stanotte ero andato a letto non tardissimo. Ero già ben addormentato quando a un certo punto sento bussare alla porta, prima in sogno, poi da sveglio. Guardo l'orologio: le 2:46. Voci oltre la porta. Ancora un bussìo nel silenzio. Buio. Col cuore in gola, completamente rimbambito, apro uno spiraglio della porta con uno "ja?" e due tizie vestite da discoteca mi allungano il portafoglio che mi ero dimenticato in cucina dopo cena. L'unica cosa che mi esce, con una faccia perplessissima, è un "verdammt" (dannazione), seguito poi (ma non subito) da un "danke". Che spaghetto. E che figura. Quelle due tipe non mi parleranno mai più...