Diario di bordo di un matematico (?) in Erasmus nel cuore d'Europa

10.11.10

Ruhr / Der Gasometer



[Resoconto un po' in ritardo del 31/10]

Per alcuni, la gioia
L'esplorazione della Ruhr non era finita con Essen e la Zeche: la zona aveva risvegliato la mia curiosità e così, un po' improvvisatamente ma neanche troppo, dopo una breve esitazione, il mattino dopo mi sono rimesso subito in carreggiata. Mattino si fa per dire, perché ho preso il treno delle 11:01 (importante quel minuto che lascia un po 'di respiro). E così non ho visto di sfuggita l'alba dietro i sette colli (Siebengebirge) come il giorno prima.
La sera prima eravamo infatti riusciti a ritrovarci, dispersi e non, a bere una birretta e spulciare fra i libri del James Joyce, una Kneipe (pub) divenuta ormai punto di ritrovo fisso. Anche qui l'avvicinamento non è stato facile, visto che l'incontro è avvenuto solo a mezzanotte passata. Ma tant'è, siamo riusciti a ricostruire le vicende: mentre una si era ritirata, la Sarah e l'altra amica erano ritornate a Oberhausen, dove già che c'erano si erano lanciate nello schiòpping. Poi, tanto per essere in regola con gli obiettivi di giornata, avevano raggiunto Essen, apprezzando pure lì la sua qualità di Einkaufsstadt. Tutto è bene quel che finisce bene!

Qui si decide la rotta
Ma io ero di nuovo in viaggio, stavolta diretto alla prima tappa e senza cambi intermedi: Duisburg, che ho scoperto pronunciano "düsburg". Probabilmente la grafia è un rimasuglio medievale. Cosa ci si può aspettare da Duisburg? Il mio motivo principale era la zona del porto fluviale interno, completamente rinnovata e messa a lucido, come usa nella Ruhr ora. Duisburg è (secondo la guida) infatti il più grande porto fluviale d'Europa, dove sfocia tutta la produzione della Ruhr. D'altro canto, mi venivano in mente solo pagine di cronaca nera collegate alla mafia italiana del posto e un insieme di casermoni messi lì a fare da dormitorio. Ma evidentemente non avevo imparato la lezione bene. La stazione può quasi confermare il pregiudizio, ma mi sono avviato tutto sommato fiducioso verso il centro...




Sembra strano, ma Duisburg è un porto. E anche un gran porto

Vabbe', la stazione è così così.

Questo di sicuro NON invoglia a visitare Duisburg

La via principale

Più birichina di quel che appare...



Le strade in centro erano completamente deserte e desolate, l'atmosfera da pigra domenica autunnale.

Una piccola sorpresa sono state le tracce medievali abbastanza consistenti, come la cattedrale (centro del vecchio insediamento), l'impianto urbano e le mura che un tempo arrivavano sul Reno, che a quanto pare ha subito uno spostamento nel 1400. Qui ha anche vissuto Mercatore, il famoso geografo (quello della mappa del mondo in cui la Groenlandia sembra metà dell'Africa)!

Lui, il Mercatore

Ingresso del municipio in stile germanico-kitsch ottocentesco

To', un cattedralozzo


Dopodiché è arrivato il pezzo forte secondo la guida: il porto interno! Non so perché, sarà stata l'atmosfera o l'insieme di vecchia industria e nuove architetture e la solitudine, ma ho avuto l'impressione di un breve trip psichedelico mentre passeggiavo lungo la riva.

Lo Schwanentor, ingresso del porto interno. Il ponte si solleva - verticalmente!


Le mura medievali; fin qui arrivava proprio il Reno fino al 1400



Boh?


Un bacino interno

Uno dei magazzini e robe varie riadattati a museo. Dei gran bei casermoni di mattoni



A interrompere questi momenti di contemplazione buffa è irrotta una scoperta sensazionale:

Iéééééééééééééééé


C'è Legoland! C'è un mini-Legoland coperto a Duisburg!!! In preda allo stordimento sono entrato per dare un'occhiata, con gli occhi che luccicavano, e mi sono ripromesso che prima o poi ci tornerò. O, se ci tornerò!!!



Ma il tempo stringeva e bisognava avvicinarsi al vero obiettivo della giornata: il Gasometer di Oberhausen.
Il compianto
Parentesi su Oberhausen: questa era la dimora del compianto Paul der Krake, Paul il polpo. Ora è stato nominato il suo successore (Paul II), e dopo la cremazione creeranno un piccolo santuario. Non mancherò di fare visita a questo nuovo centro europeo del trèsc (che è fra l'altro un gran bell'acquario).
Dunque, il Gasometer è ovviamente un gasometro (ce ne sono anche in Bovisa!). Però non è un gasometro normale, bensì uno di proporzioni gigantesche che hanno deciso di piazzare in mezzo alla Ruhr alla fine degli anni '20, per immagazzinare il gas, prodotto dalla "capanna della buona speranza" (Gutehoffnungshütte) e usato per la produzione di carbone (Gichtgas), in eccesso. Cioè, ne avevano davvero tanto, di gas in eccesso. Ma tanto davvero. E insomma, hanno messo su questo enorme bidone di latta, il più grande d'Europa (anche questo, sì), che dovette poi subire i bombardamenti della seconda guerra mondiale ed essere rimesso a nuovo. Ora ospita delle mostre, ma per me è più che altro un pretesto per osservarlo da vicino... ma non è che da lontano non si noti già.

Ecco da cosa si deduce che sono un paese avanti: dalla pubblicità dei Dimmu Borgir in stazione!!!

L'area per fumatori in stazione!

Atmosfera particolare nella stazione di Duisburg

È lui!

Esso

Urc
Prendere le scale o l'ascensore?


Il coso è alto circa 117 metri, largo tanti (almeno un 20-30) e originariamente il suo tetto era mobile, permettendo di modificare all'occorrenza pressione e volume (grazie Fisica II).

Al momento l'esposizione è sulle meraviglie del sistema solare, e contiene un sacco di foto molto belle e anche insolite dei vari pianeti. Lo spazio all'interno è suddiviso nel piano terra di pochi metri d'altezza... e tutto quello che rimane sopra (100+ metri), con delle passerelle sopraelevate. E la più grande luna sulla terra...


Il Sole al centro di tutti gli altri pianeti; la Terra dietro!

La più grande luna sulla terra: minimo 20 metri di diametro, sospesa nel vuoto...

La piattaforma e l'ascensore

Si intravede il tetto...

Lo spazio espositivo


Accompagnato nella semioscurità da una musica "cosmica" (UuuooOOOoOOOuuuOOoonnn...), è ora di salire in cima, con timore reverenziale. Prendo l'ascensore che corre lungo la parete interna. E mi preparo a soffrire di vertigini, come al solito. Ma almeno ci provo! Mi si presenta questo panorama.

Improvvisamente diventa minuscola, da sopra...

Dalla gabbia... non so se riuscirò a fare molti passi verso l'alto

La Ruhr, nient'altro che la Ruhr




Più vicino all'originale



***

E così, ancora colpito dall'esperienza e dalla vista "infernale" della Ruhr, mi dirigo verso la tappa finale d'alleggerimento, prima del ritorno a Bonn: ancora Essen, per godermi l'inizio delle settimane della luce! E, tempo permettendo, lo spettacolo dei fuochi d'artificio "a ritmo di musica" (sono un po' scettico...). Qui noto come, dopo la desertaggine di Duisburg e la tranquillità e i tifosi di calcio di Oberhausen (serei B), verso sera siano spuntati fuori i vari appassionati di Halloween, che girano conciati per le strade urlando ai passanti agitando clave finte. Divertentissimo.

La stazione del bus, ancora a Oberhausen


La Zeche!




Ricordate la piazza al termine del centro?

Pécs, l'altra capitale della cultura europea


E anche Istanbul

Quello che intravedo dei fuochi...


Si ritorna definitivamente! E questa volta non posso lamentarmi con la DB. È filato tutto liscio e prima degli ultimi treni mi permetto una zozzeria dolce per accontentare lo stomaco prima di un vero pasto... lo Streusentaler! Una specie di biscottone strabordante di glassa e zucchero (che chiaramente non riuscirò a finire)! Gnamm! Ciao ciao, Ruhr, ritornerò!

'na zozzeria

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